16 Mag 15 ma infatti
Siamo uguali all’abbraccio
a una folla di teste
alla lotta e l’amore che leggi
alle nostre promesse.
Noi non siamo l’esilio
mani fredde e rimorso
né le labbra poi chiuse
cielo poco disposto.
Siamo gru su una zampa
un’attesa di ventre
tempo lento di piazza
la mancanza pulsante.
Ci sprechiamo a negare
di esser treccia di spiga
di aver vuoto e bisogno
preferiamo fatica.
Siamo e non la paura
nervi e stomaci in gorgo
luce grigia di maggio
infortuni di giogo.
Ma non diamo ragione
al silenzio dei senza
altalena dei forse
sangue stretto alla morsa.
Siamo noi che chiamiamo
e chi amiamo risponde
basta un braccio di vento
brace, pace, orizzonte.
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