“Ya nunca alumbraré con las estrellas

nuestra marcha sin querellas

por las noches de Pompeya.

Las calles y las lunas suburbanas,

y mi amor y tu ventana

todo ha muerto ya lo sé“

Il Polaco Goyeneche canta e sputa sangue e rum ad ogni verso. E io rivedo Pompeya affacciarsi dal terriccio della sua gola. D’improvviso il cielo di latta di agosto vince a gomitate uno spazio tra i palazzi e rimane da solo, immenso e grigio cielo della penultima America. Cammino per Avenida Saenz, sui marciapiedi di facce scure. Nel silenzio esplode il ventre dei kioscos di incarti di merendine, di polvere, reggaeton e cumbia. E tu non ci sei, impossibile anche solo pensarti qui. Tu che mi hai insegnato a sparire.