Via Ragogna

Non credevo ne restasse memoria, non ricordavo di aver girato queste poche immagini di pessima fattura. E invece stavano su YouTube, ad aspettare un rigurgito di nostalgia. Se mai ho avuto un paradiso, è stato quel pezzetto di terra.
Chi sa quanto può essere fresca e profumata la notte dentro una tenda in mezzo ai limoni, può capirmi. Come chi ha assaggiato i pomodori e le melanzane di seta del piccolo orto di mia madre. Come chi ha visto il miele sul culo dei fichi. Nonno Nino lo sapeva bene, a 90 anni, che valeva la pena di arrampicarsi sfidando l’età e qualunque legge di gravità ed equilibrio, per raccogliere il frutto e provare l’estasi di lasciarlo sciogliere in bocca.
Negli anni più intensi, LuzazuL mi aspettava sotto un albero, Sentimento passava a raccogliermi sulla riva, la sera potevano anche apparire le chitarre e il pane condito.
Queste immagini sono soprattutto per chi c’è stato, e sa quanto quel posto mi manchi.

2 Comments
  • Turi
    Posted at 09:08h, 22 Aprile

    Via Ragogna manca a tutti noi. La vista di quel gazebo mi ha fatto ricordare una notte di ferragosto di tanti anni fa, quando scoprimmo con enorme stupore che i Phallus Impudicus non si erano ancora sciolti. Non temere, Sentimento passerà presto a raccoglierti con la stiva colma di chitarre, anche se da un’altra riva.Ti aspettiamo.

  • Alfredo
    Posted at 09:55h, 22 Aprile

    Ricordo bene le serate di vino, chitarre, pesce arrosto, cosi come le giornate al mare e il riposo sotto il gazebo. Mi ricordo bene di una pasta con melenzane dell’orto commovente. Come detto dall’ammiraglio Viola, Sentimento tornera’ a navigare per la costa della Timpa. Sentimento porta chitarre, vinello, compagnia e odori d’estate.
    Concludo dicendo che qualche tempo fa Roberto Saviano aveva lanciato una domanda al pubblico di una sua trasmissione: quali sono le cose per cui vale la pena di vivere? Una ragazza rispose: il primo bagno, all’inizio di ogni estate: nel mio posto preferito, sempre lo stesso.