17 Apr 15 Medusa
Non posso ma tengo le lucciole
infisse nel tuo fondo di pozzo.
Mangia, ti prego, le dita che ho stretto
le mani lisce gratta e tienile zitte.
Ramo con rovo e glicine intreccio
la testa con testa per l’ultimo nodo di fiati,
morso di crema, mosto, foresta, silenzi.
Strozzo la voglia, mi stacco, ti lego
ai miei fianchi, mi aggrappo, sciolgo
la cima trema d’anguilla nell’acqua.
Ora vai, per favore, dimentica
che sfioro la nuca tesa e ho sorriso
in punta d’amore al tuo naso,
che solo me fumi, che apro la bocca, le braccia
e grata strappo ancora un assaggio.
Se sei ancora vivo cancella il mio odore
ma non te ne andare e se accosto
la tenda e mi lascio svanire non credermi.
Io devo. Non togliere il tappo del mare.
Non resto. Io resto. Rimani.
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